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20 feb 2012

Pillole di tecnica. Come pulire il sensore

Insomma. 
Il buon Gennaro si è accorto di avere il sensore della sua Nikon d700 sporco. 
(Parliamo di sensore, ma in realtà si tratta di un filtro di protezione applicato sul sensore stesso. Ma continueremo ad uttilizzare il termine "sensore" per comodità)

Con moltissima probabilità le "sozzure" erano presenti da chissà quanto tempo ma non ci si era fatto caso. 
Il sensore delle reflex, fatte salve le primissime ore di utilizzo, si sporca immediatamente. Pulviscolo vario si infiltra immediatamente nella camera specchio al primo cambio di obiettivo, per poi posarsi sul sensore ai primi scatti. A questo non c'è rimedio, se non quello di non cambiare mai l'obiettivo; la qual cosa non avrebbe senso se si è acquistata una reflex. 
Alcune reflex di alta gamma consentono di attivare un sistema elettromeccanico interno per la pulizia del sensore che, quando attivato, produce delle vibrazioni ad alta frequeza del sensore che dovrebbero indurre il pulviscolo a staccarsi dal sensore stesso. E' sostanzialmente una pia illusione che risolve solo in minima parte il problema. Oltretutto "i puristi" rifuggono dall'utilizzo di questo sistema perchè ritengono che le vibrazioni indotte al sensore creino più svantaggi che vantaggi.
Spesso il problema del sensore sporco è un falso problema che affligge le notti insonni di alcuni fotoaamtiri maniaco-compulsivi. Nella pratica il pulviscolo sul sensore resta impercettibile all'osservazione delle nostre foto. Cominciamo a rendercene conto solo quando:

a: riprendiamo sfondi omogenei come ad es. un cielo terso
b: utilizziamo diaframmi molto chiusi.
d: quando più che di pulviscolo si tratta di veri e propri agglomerati di polvere.


Il più delle volte la presenza di sporcizia sul sensore è totalmente inavvertibile. Vi propongo alcuni esempi effettuati fotografando un muro bianco con messa a fuoco all'infinito, utilizzando due diversi diaframmi.



Un fotogramma scattato ad f:5.6 ed uno a f:16. Entrambi fanno supporre un sensore immacolato. Con un po' di attenzione nel fotogramma scattato a f:16 si nota qualche raro alone puntiforme che in una normale condizione di ripresa sarebbe stato del tutto inavvertibile, oppure facilmente eliminabile con un minimo di intervento in post-produzione.

Proviamo però a "tirare" un po' i livelli dei due files, e vediamo cosa succede.



La "monnezza" esce fuori in tutto il suo splendore. Ma, come si può facilmente constatare, è una situazione con la quale si può convivere tranquillamente poichè nelle normali situazioni di ripresa questa monnezza "c'è ma non si vede". Anzi! Un'operazione di pulizia del sensore, vista la sua delicatezza, potrebbe, se effettuata maldestramente, peggiorare la situazione piuttosto che migliorarla.


Ma, se siamo davvero decisi a pulire 'sto benedetto sensore le soluzioni sono diverse. Alcune efficaci, altre mediamente efficaci, altre pericolose e controproducenti.

Cominciamo da queste ultime.

COSA NON FARE.
NON usare il compressore o altri sistemi, tipo bomboletta di aria compressa, che buttano aria ad alta pressione dentro la reflex. Non solo non servono a nulla perchè è maggiore la polvere che butteremo dentro che quella che faremmo uscire. Ma si potrebbero creare, a causa dalla violenza del getto d'aria, veri e propri danni alla delicata struttura interna della reflex. Per quanto possa apparire una raccomandazione scontata, giuro di aver visto fotoamatori massacrare le loro reflex con questi sistemi.



COSA FARE CON CAUTELA
Di discreta efficacia sono i sistemi aspiranti, come questo:
Questo sistema però, nel caso di polvere particolarmente ostinata necessita di avvicinare il tubicino di aspirazione a diretto contatto con il sensore, con il rischio di "rigare" il sensore stesso.

SISTEMI VALIDI
Io personalmente uso con soddisfazione il sistema della Sensor Swab (ma ce ne sono altri di simili in commercio). In che cosa consiste? Più delle mie parole credo possa essere utile questo filmato:





Occorre dire che anche questo efficace metodo risulta di applicazione non facilissima.
Non sempre la "passata" della paletta è sufficiente a raccogliere tutta la polvere. Alle volte si rischia di accumulare il pulviscolo ai bordi del sensore, alle altre occorre una certa pressione della paletta per eliminare tracce di sporco particolarmente ostinate.

Tre accortezze sono fondamentali:

1. utilizzare solo palette adatte al nostro sensore. La paletta deve avere la misura esatta del sensore. Per cui al momento dell'acquisto controllare bene che la paletta sia quella specifica per il sensore della nostra reflex.

2. non utilizzare per più di due passate la stessa paletta. Usandola più volte rischieremmo di ridistribuire sulla superficie del sensore la polvere precedentemente asportata.

3. Avere l'accortezza di inumidire la paletta con solo 2 o 3 gocce di liquido. Impregnare la paletta non ci aiuterà affatto, anzi, rischieremmo l'infiltrazione di liquido tra il filtro protettivo ed il sensore stesso. E in quel malaugurato caso non ci resterebbe che mandare la nostra reflex in assistenza.

In conclusione direi che l'operazione di pulizia del sensore, per quanto sostanzialmente semplice, debba essere effettuata solo in casi particolari, ove sia evidente la presenza di sporco anche nelle normali situazioni di ripresa. 

Questo significa che, nel caso della d700 di Gennaro, provvederemo in primis ad eliminare "lo svirgolo" con procedure meno invasive. Solo ove queste fallissero metteremo mano al nostro collaudato sistema di cleaning.






2 commenti:

  1. Ottima review dell'argomento! Grazie President!
    A proposito, ha notato che qualcuno si è iscritto al Blog usurpando il suo Titolo???

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  2. pillole molto gradite e molto utili per i profani come me, grazie per il suopporto tecnico.
    penso che non é di superbia o di volontà voluta l'usurpamento del titolo,rimedi subbito!!!!!!!!!!

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