Sempre per rimanere in tema di reportage di guerra, purtoppo dobbiamo ancora una volta constatare come i rischi di questo mestieri siano altissimi.
Giornalisti occidentali uccisi in Siria. La tv satellitare al-Jazeera
riferisce che una giornalista Usa e un giornalista francese, insieme ad
altri reporter locali, avrebbero perso la vita a Homs quando l'edificio
in cui si trovavano, nel quartiere di Bab Amro, è stato fatto bersaglio
di cannoneggiamenti. La fonte citata dalla tv sono alcuni attivisti
locali. Le vittime Marie Colvin, americana del Sunday Times e il fotografo francese Remi Ochlik.
I due, ha riferito Omar Shaker, sono stati uccisi da una bomba caduta
su un centro stampa allestito dai ribelli nel quartiere di Bab Amr,
assediato dai lealisti siriani dal 4 febbraio scorso.
VINCITORE DEL WORLD PRESS PHOTO - Remi Ochlik, 28 anni, fotografo free-lance per diverse testate tra cui Le Monde, Paris Match, Time Magazine e The Wall Street Journal,
nel 2005 aveva anche creato la sua propria agenzia fotografica Ip3
Press. Nato a Thionville, nell'est della Francia, ha coperto nel 2011 le
rivoluzioni in Tunisia, Egitto e Libia. L'anno scorso ha vinto il Gran
Prix Photo Jean-Louis Calderon per tre fotoreportage. Lo scorso 10
febbraio, Ochlik era tra i vincitori del World Press Photo, il più
prestigioso premio di fotogiornalismo, per una foto scattata in Libia
durante la rivoluzione. Remy Ochlik, solo poche settimane fa, ricordava
in un articolo sul settimanale Paris Mach, l'ultima giornata che aveva
trascorso a Homs con il reporter francese Gilles Jacquier, anche lui
ucciso in Siria lo scorso 11 gennaio.(tratto dal sito del Corriere dellas Sera) http://www.corriere.it/esteri/12_febbraio_22/siria-giornalisti-uccisi_c345d5ee-5d38-11e1-8d58-29f34aaed5a4.shtml
Il Wall Street Journal lo ricorda così
http://blogs.wsj.com/photojournal/2012/02/22/retrospective-a-look-at-remi-ochliks-aftermath-in-haiti/
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