Una bella mattinata, calda e soleggiata, passata in compagnia di Antonio e Renato.
Partiti di buon ora (si fa per dire) ci siamo diretti sul torrente Saccione, al confine tra Molise e Puglia. Ieri vi avevamo intravisto un discreto numero di aironi (cinerini e maggiori), qualche garzetta, e una coppia di Pittime Minori (erroneamente scambiate a prima vista per Pantane). Oggi abbiamo deciso di intraprendere una delle nostre solite perlustrazioni per saggiare la possibilità di effettuare qualche riprese interessante. Quindi, armati di tutto punto (attrezzatura, teli e capanni memiteci, stivaloni, e quant'altro atto alla bisogna), lasciata la macchina, abbiamo percorso a piedi un buon chilometro risalendo il corso del torrente.
Partiti di buon ora (si fa per dire) ci siamo diretti sul torrente Saccione, al confine tra Molise e Puglia. Ieri vi avevamo intravisto un discreto numero di aironi (cinerini e maggiori), qualche garzetta, e una coppia di Pittime Minori (erroneamente scambiate a prima vista per Pantane). Oggi abbiamo deciso di intraprendere una delle nostre solite perlustrazioni per saggiare la possibilità di effettuare qualche riprese interessante. Quindi, armati di tutto punto (attrezzatura, teli e capanni memiteci, stivaloni, e quant'altro atto alla bisogna), lasciata la macchina, abbiamo percorso a piedi un buon chilometro risalendo il corso del torrente.
Il Saccione, nonostante la sua portata risultasse estremamente ridotta, si è dimostrato molto ostico per l'avvicinamento al greto. Molto melmoso, con poche possibilità di guado, e con poche o nessuna possibilità di posizionarsi al coperto della vista delle "prede". Il risultato immediato è stato che i pochi uccelli presenti hanno preso quasi immediatamente il volo, uscendo totalmente dalla nostra vista.
Abbiamo comunque provato a posizionarci lungo l'argine, in posizione necessariamente sopraelevata rispetto all'irraggiungibile riva, più per verificare la possibilità di appostamenti futuri che nella speranza di rivedere qualche ala. L'attesa infatti, per quanto riguarda gli scatti, è stata vana.
Abbiamo comunque provato a posizionarci lungo l'argine, in posizione necessariamente sopraelevata rispetto all'irraggiungibile riva, più per verificare la possibilità di appostamenti futuri che nella speranza di rivedere qualche ala. L'attesa infatti, per quanto riguarda gli scatti, è stata vana.
Ne abbiamo invece approfittato per girare questo piccolo video che già si candida a diventare un cult-movie di Officina Fotografica.
Nota: Per vederlo a schermo intero cliccare sull'icona "Youtube"
Siiiiiiiii !Grande Piero Diavola !!!!!!
RispondiEliminachi mi tocca Antonio muore!
RispondiEliminaTroppo divertente...ma siete inesauribili! Antonio Santo subito. Come vi sopporta? L'ultima pittima mi fa morire...preferisco le foto più espressive a a quelle "impaludate"( termine equivoco :-))Molto simpatica anche per il valore documentale la pittma che immerge parte del capo nel fango.
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