Tra le bellezze del birwatching e della caccia fotografica c'è certamente quella di imbattersi, con un po' di fortuna, in comportamenti della fauna che mai si sarebbero sospettati, e che lasciano letteralmente meravigliati sia per la loro inaspetatta originalità che per la loro bellezza.
E' il caso dell'incontro effettuato giorni addietro.
Le sempre più insistenti avvisaglie di un consistente calo delle temperature con termiche siberiane evidentemente invoglia i nostri amici pennuti a fare scorta di energie. Abituato ad osservare i passeriformi, zigoli, e cannaioli vari, cibarsi esclusivamenmte di semenze diverse o di primaverili insetti, sono rimasto fortemente meravigliato dal cibo precelto in questi giorni da un migliarino di palude e dalla mirabile tecnica adottata per procurarselo.
Dopo essersi aggangiato come suo solito su una flessibile cannuccia dall'infimo diametro, ne incide in profondità un tratto di parete utilizzando il becco appuntito come un punteruolo. Poi incunea il becco nell'incisione e apre letteralmente lo stelo ma senza spezzarlo. Dallo spacco ricavato attinge il midollino fino a saziarsene.
Tutto questo avviene con movimenti rapidi e frenetici, restando sempre in precario ed oscillante equilibrio sullo stelo. L'osservatore se ne rende conto solo a casa, osservando i fotogrammi ottenuti in rapida sequenza e che sono riusciti a fermare gli attimi salienti altrimenti indistinguibili ad occhio nudo. Ancora una conferma di come la Natura trovi, anche nelle sue creature più delicate, affascinanti conferme della sua infinita e complessa bellezza.
Riguardo alle foto: dalla macchina, 300mm con 2x, iso 400, 1/800 f.7
Grandi difficoltà nella messa a fuoco sia per l'intreccio delle canne sia per i movimenti continui del soggetto. Consiglio di ingrandire le foto.
Ottimo report scientifico-fotografico !
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